Teatro

Intervista a Jose' Perez, interprete del mito della Callas

Intervista a Jose' Perez, interprete del mito della Callas

Con coreografie di Anselmo Zolla e la regia di José Possi Neto, “MARIA CALLAS, il mito” celebra, in occasione del novantesimo anniversario della nascita, la vita e le opere della più importante cantante lirica di tutti i tempi. Dopo il debutto brasiliano al Festival de Teatro de Curitiba del 5 aprile scorso, lo spettacolo inizia il proprio tour internazionale a Milano, dove sarà dal 19 al 21 giugno al Barclays Teatro Nazionale (ore 21.00), per poi proseguire a Parigi. Ce lo racconta José Perez, uno dei protagonisti.

Ci racconta come è stato accolto lo spettacolo dal pubblico del Festival de Teatro de Cutriba in Brasile?
Il debutto brasiliano è andato molto bene. Allo spettacolo in platea hanno assistito circa 1200 spettatori e se si considera il fatto che era la nostra prima rappresentazione in Brasile, in un periodo in cui il pubblico è concentrato sui Mondiali di Calcio, possiamo sicuramente dire che il risultato è stato positivo. Per noi ballerini è stato un grande piacere incontrare il pubblico brasiliano e sentire i loro commenti. Per i nostri coreografi Anselmo Zola e José Posse Neto è stata poi una grande soddisfazione e speriamo di avere un buon consenso di pubblico anche a Milano e a Parigi. La compagnia a Parigi è più conosciuta  anche perché sono sei anni che facciamo spettacoli nella capitale francese mentre a Milano è la prima volta che la compagnia arriva al Teatro Nazionale. Speriamo vada tutto bene.

Quale è esattamente il suo ruolo in questo spettacolo?
Il mio personaggio è Pollione ed è protagonista dell’aria Casta Diva, nella Norma di Vincenzo Bellini. Siamo nel periodo dell’occupazione romana della Gallia e Norma è una sacerdotessa ma è stata anche l’amante del proconsole Pollione, con cui ha avuto due figli. La giovane sacerdotessa  Adalgisa, confessa a Norma di non essere più vergine e le chiede di sciogliere il patto che aveva fatto con la divinità. Norma è nella stessa situazione, quindi accetta la richiesta. Poi quando scopre che l’uomo di Adalgisa è Pollione, Norma vorrebbe uccidersi ma Adalgisa dice che convincerà Pollione a tornare da lei. Decide quindi di dichiarare guerra ai Romani, però deve sacrificare una persona. Arriva Pollione  e Norma sta per ucciderlo, poi parla con lui e gli chiede di rinunciare ad Adalgisa. Pollione rifiuta e Norma dice a tutti gli uomini presenti nel tempio che c’è una sacerdotessa che non è più vergine e che ha tradito la patria, quindi deve essere uccisa. Nel balletto si vedrà la scena finale.

Lei è molto amato dal pubblico televisivo, ma la sua formazione e la sua grande tecnica sono strettamente teatrali, dal momento che si è formato al Balletto di Cuba. Dica la verità, le piace più il teatro o la televisione?
La verità è semplice, amo entrambi. Il teatro l’ho sempre fatto e continuerò a farlo. Il giorno che invece mi è stata data l’opportunità di lavorare in televisione, ovviamente l’ho sfruttata per migliorare la mia carriera. Ero Primo ballerino allo Scottisch ballet, e in quel periodo sono stato chiamato per fare qualche puntata come ospite di "Amici".  Poco dopo mi è stato offerto un contratto per lavorare con loro. Ero già stato in Italia anni prima ed è un paese che mi è sempre piaciuto molto. Così ho accettato. Sono felice perché ho avuto modo di fare vedere la danza a chi non poteva andare a vederla a teatro e inoltre  ho stabilito un maggiore contatto con il pubblico che ama il balletto.

Invitando gli spettatori  milanesi di tutte le generazioni, i più vecchi e i più giovani, a venire a vedere questo spettacolo per conoscere la storia della più grande cantante lirica, che consiglio darebbe ai ragazzi che vogliono intraprendere la carriera di ballerino oggi in Italia?
La cosa che posso dire per quanto riguarda la mia esperienza, è che ho superato molte difficoltà nella mia vita artistica. Chi vuole fare il ballerino di professione deve essere in grado di mantenersi con il proprio guadagno e per farlo deve avere serietà e disciplina per potere dare sempre il massimo. Altrimenti diventa difficile. Per esempio io faccio lezione ogni mattina come se fosse la mia colazione. A volte mi succede di essere molto stanco e dunque mi sveglio un po’ più tardi e l’unica cosa che riesco a fare è bere un bicchiere di succo di arancio. Con questo voglio dire che è un sacrifício molto grande. Per questo invito il pubblico milanese a venirci a vedere al Teatro Nazionale. Sono sicuro che porterete a casa un bel ricordo.